Eccomi qui a proporre l’ennesimo blog. Nel mentre che scrivo altri ne staranno spuntando come funghi nella rete, andandosi a sommare alle miriadi di blog già presenti. In questo momento mi sento come una goccia nel mare. Sono molte di più le perplessità e i dubbi che non le certezze, ma alla fine il pensiero che spazza via tutto è: “Perché no? Mal che vada sarò una voce nel vuoto della rete, e nulla di più”.
Perché dunque Psicosonar? In un mare di parole mi è sembrato il titolo più adatto. In fondo il sonar è uno scandaglio, un impulso che viene lanciato nel profondo del mare e che può perdersi in esso o, trovato un ostacolo, tornare indietro portando con sé una informazione.
Ecco, la mia idea è lanciare impulsi, in questo caso sono di pensiero, sono considerazioni, forse posso anche azzardare il termine riflessioni, lanciate nel mare della rete. Alcune si perderanno, altre torneranno indietro sotto forma di un lettore che vorrà leggerle.
E il prefisso “Psico”? Beh, sono uno psicologo-psicoterapeuta, oltre a farlo lo sono, per cui quello che verrà fuori non potrà che essere mediato da una visione del mondo psicologica e riguarderà una interpretazione che non può che essere impregnata di psicologia.
Toccherò temi psicologici e con questo significa, alla fine, prendere in considerazione tutto quello che riguarda la vita dell’uomo.
Non esiste infatti nulla a mio avviso di più scientifico, ma al tempo stesso più penetrante della psicologia, questo perché la psicologia è la base della natura umana, per cui ogni azione, ogni considerazione, ogni riflessione, ogni constatazione è psicologia, invade e permea tutto il mondo dell’uomo, proprio perché è dell’uomo. Tutto questo ha un fascino per me entusiasmante, oltre che una potenzialità infinita. Potrà sembrare ingenuo, ma ogni volta che ci fermiamo a riflettere su noi stessi o su un evento facciamo psicologia e usiamo la psicologia, fino ad arrivare facilmente ad affermare che “Siamo tutti un po’ psicologi”. La differenza tra chi come me ha studiato e studia la psicologia e un altro qual è dunque? È un tema su cui molto si è discusso e si discute, ma alla fine credo che sia una questione di categorie di lettura della realtà, di punti di vista con cui la si guarda e di parole con cui la si nomina. La psicologia può così essere “ingenua”, come quella che tutti noi usiamo tutti i giorni per spiegare i nostri comportamenti e quelli altrui, oppure “scientifica”, come quella che usano gli studiosi che, nella ricerca, hanno sviluppato e sviluppano modelli di interpretazione, schemi, teorie, ipotesi con lo stesso scopo di tutti noi, ovvero spiegare comportamenti e azioni dell’essere umano.
Inevitabilmente, per formazione e studio, quanto scriverò apparterà al secondo mondo, che spero possa interessare, altrimenti, pazienza, sarò un’altra goccia nel mare della rete e in esso mi dissolverò.
Ma non prima di aver provato a lanciare qualche impulso, ed ecco il primo.